Se si viene trovati positivi all’alcol test alla guida di un veicolo dalle Forze dell’Ordine, si incorre nel ritiro immediato della patente e nel pagamento di una sanzione pecuniaria. L’importo della multa è variabile in base ai casi e al tasso alcolemico riscontrato, così anche la durata del sequestro del documento. In casi estremi c’è anche la reclusione.
Quello che non cambia è l’iter burocratico e sanitario successivo che occorre per riavere il proprio documento di guida che può anche richiedere molto tempo, soprattutto se non ci si affida a strutture ben organizzate.
Trascorso il periodo di sequestro della patente si può essere riabilitati alla guida, ma le visite di controllo periodiche non è ancora detto che siano terminate. Alla persona, infatti, è richiesto di sottoporsi a visite mediche periodiche di controllo a cui è importante risultare negativi, perché altrimenti si rischia di dover ricominciare l’iter riabilitativo dall’inizio. Per questo motivo ci vuole dedizione e determinazione.
Il percorso riabilitativo non è solo costituito dagli esami del sangue alcol, ma anche da uno o più incontri di confronto con personale medico e soggetti con “problemi di alcol”. In questa sede si parla del problema sia nei suoi risvolti sociali che riabilitativi. Secondo quanto detto è facile capire quanto tutto il percorso non sia semplice.
Iter sanitario e burocratico: come alleggerirlo
Per agevolare il decorso del procedimento è comunque possibile accedere agli esami del sangue alcol test offerti dal Laboratorio Bioanalitico Delta di Bergamo che sono di qualità e riconosciuti validi dal punto di vista legale. Qui il cliente può godere di pratiche svolte correttamente, professionisti esperti, appuntamenti precisi, senza attese e perdite di tempo.
La struttura, in particolare, offre dei pacchetti a prezzo agevolato per le visite mediche necessarie per il recupero del documento di guida. Nello specifico si tratta del pacchetto esame patente B e del pacchetto esame patente C fatto per chi deve rispondere alla Commissione Patenti per un ritiro, con esami che siano effettuati in un laboratorio autorizzato. L’obiettivo di tali indagini di laboratorio è dimostrare che legalmente la persona è idonea a mettersi alla guida.
Queste formule vantaggiose comprendono tutti i parametri di indagine e l’individuazione dei valori richiesti di legge e hanno un costo rispettivamente di 35 e 70 euro. La differenza di costo è giustificata dal fatto che per le analisi della patente C vengono richiesti maggiori approfondimenti.
Quando si tratta di uso di stupefacenti
In alcuni casi il ritiro della patente non è dovuto al tasso alcolemico, ma all’esito positivo di un test per l’assunzione di droghe (test antidroga), molto preciso e oggi spesso usato dalle Forze dell’Ordine. Con la multa e il ritiro del veicolo, il soggetto deve fare i conti questa volta con un percorso riabilitativo ancora più complicato rispetto a quello per l’assunzione di alcolici.
Gli esami previsti per chi sorpreso alla guida sotto effetto di sostanze stupefacenti, infatti, sono già di base ben cinque e vanno rifatti ogni tre mesi a dimostrazione di una non dipendenza. Oltre agli esami del sangue, possono essere richiesti anche quelli delle urine e/o altri come quello del capello o della saliva.
Gli esami tossicologici per ritiro patente riescono a individuare la presenza di tali sostanze anche a distanza di giorni o di settimane (in base al tipo di droga e alla quantità) e per questo motivo se si vuole recuperare la propria patente, ed essere giudicati idonei alla guida, è bene interrompere l’assunzione di alcolici e droghe di ogni genere.
Nello specifico con l’analisi si ricerca la presenza di metaboliti, parametri indicatori di un metabolismo alterato e prova del consumo o della dipendenza da stupefacenti. Quando il soggetto ha svolto tutti gli esami previsti dalla legge, con risultati in regola per la guida di un veicolo, allora sarà possibile riottenere la patente.